In data 30 gennaio 2024 Sunia Terni, Sicet Umbria e Uniat Terni hanno congiuntamente richiesto un incontro all’assessore del Comune di Terni, Giovanni Maggi, al fine di affrontare importanti tematiche che riguardano il Diritto alla Casa. In primo luogo la assoluta necessità di procedere con una puntuale verifica dei costi da sostenere per ognuno dei circa 300 alloggi di Edilizia Residenziale Sociale liberi ma non assegnabili. Tali alloggi, infatti, necessitano di manutenzioni ordinarie e straordinarie che devono necessariamente essere avviate al fine di rispondere alle esigenze abitative di tanti nuclei famigliari in difficoltà. La cartina tornasole di una drammatica emergenza generalizzata, sta nei “numeri” del Bando per le Case Popolari che ha visto partecipare oltre 600 nuclei famigliari e che, al momento, può mettere sul piatto circa 70 alloggi. E’ del tutto evidente che un programma di manutenzioni dei circa 300 alloggi liberi, risponderebbe in modo molto più dignitoso alle necessità della cittadinanza.
Nella richiesta di incontro è stato chiesto di trattare anche la tematica connessa con le emergenze abitative: il Comune di Terni ha deciso di approntare un bando “ad hoc” e, fermo restando il fatto che alcuni nuclei famigliari esclusi dal bando hanno espresso la volontà di rivolgersi al Tar, è volontà delle organizzazioni sindacali degli inquilini e assegnatari sottolineare che le emergenze abitative, decretate anche da gravi situazioni di disagio “provvisorie”, non possono sottostare ai tempi di elaborazione e pubblicazione di bandi. Riteniamo molto più congrua e aderente alla realtà l’istituzione di una graduatoria aperta.
E’ inoltre volontà sindacale di richiedere l’istituzione di un meccanismo per la mobilità degli assegnatari di alloggi ERS che vivono in alloggi non più adatti alle condizioni di salute dei componenti del nucleo o non più adatti alla composizione numerica del nucleo stesso. In tanti, troppi casi, raccogliamo le istanze di assegnatari rimasti soli, in alloggi molto grandi, che chiedono di poter vivere in alloggi di dimensioni più ridotte ed al contempo segnalazioni di nuclei numerosi in alloggi troppi piccoli. Stesso discorso per assegnatari in gravi condizioni di salute che vivono nell’impossibilità di uscire di casa, poiché (a mero titolo di esempio) vivono al 3° piano senza ascensore.