Emergenza abitativa senza bando, mobilità e manutenzioni straordinarie: incontro positivo presso il Comune di Terni

Il Sunia di Terni, insieme a Sicet e Uniat, ha preso parte ad un incontro presso il Comune di Terni, alla presenza dell’Assessore Giovanni Maggi e della dirigenza dell’Ufficio Welfare e di Ater Umbria. Il dialogo con l’assessorato competente è rimasto sempre aperto e nell’ambito dell’incontro sindacale sono state ribadite e condivise le linee di intervento che le organizzazioni sindacali degli inquilini considerano prioritarie.

Per quanto riguarda l’emergenza abitativa, il Comune di Terni si è detto disponibile ad approntare una proposta di regolamento che consenta di assegnare alloggi di emergenza senza dover attendere l’uscita del relativo bando. Riteniamo infatti che il concetto di “emergenza”, per caratteristiche intrinseche e per la relativa imprevedibilità, non possa essere imbrigliato nei meccanismi dei bandi pubblici e debba essere regolato con norme “ad hoc”.

Il tema della mobilità tra assegnatari di alloggi di edilizia residenziale sociale (vale a dire la possibilità di cambiare alloggio per gravi motivi di salute, per presenza di barriere architettoniche o per sovraffollamento) è fortemente legato alla disponibilità di alloggi e, di conseguenza, ad un impegno preciso che coinvolga anche la Regione dell’Umbria, con un piano concordato di recupero e ristrutturazione degli alloggi disponibili ma non assegnabili che necessitano di manutenzione straordinaria.

Sul punto, le organizzazioni sindacali degli inquilini, si faranno promotrici di richieste di incontro in capo alla Regione dell’Umbria, considerato che nel frattempo, per le quasi 700 domande di assegnazione pervenute attraverso il bando case popolari relativo al Comune di Terni, soltanto il 10% di esse potrà essere accolto nell’immediato. Su tale punto il Comune di Terni ha dichiarato di aver attivato, contando sull’impegno di Ater, tutti i progetti possibili in capo al Pnrr, per il recupero di ulteriori 70 alloggi circa, nel prossimo biennio. Per tale motivo, non è più rimandabile un impegno concreto e fattivo anche da parte della Regione dell’Umbria.

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